Una copia del Cenacolo di Leonardo da Vinci, di cui non si conoscono nè autore nè epoca, è stata scoperta nel refettorio del convento dei Cappuccini di Saracena, cittadina in provincia di Cosenza, abbandonato da anni. La notizia è stata diffusa su Facebook dalle associazioni “Mistery Hunters” e “Mistyca Calabria”. Il convento, raggiungibile solo a piedi, fu fondato nel 1588 e acquisì importanza nei secoli XVII e XVIII, diventando sede del noviziato e luogo di studi. Ad esempio, vi trascorse un anno Angelo d’Acri (al secolo Lucantonio Falcone, presbitero italiano, fu dichiarato beato da papa Leone XII). La struttura chiuse nel 1915, e dal 1917 al 1918 venne utilizzata come prigione. L’ultima cena calabrese presente nel piccolo borgo di Saracena è molto interessante perché mostra alcuni particolari da non trascurare come la parte inferiore del tavolo che nel Cenacolo di Leonardo da Vinci non esiste più essendo stata coperta quando si è realizzata la porta del refettorio. Altra cosa molto curiosa é che come il Cenacolo di Leonardo, anche questa come abbiamo già detto, non sembrerebbe essere un affresco, bensì un dipinto murale a tempera, di media fattura. La storia stessa del convento dei Cappuccini potrebbe fare chiarezza su quest’opera: la fondazione dell’edificio risale al 23 giugno del 1588, per volere di mons. Carafa, vescovo di Cassano. Con la soppressione degli ordini religiosi voluta da Napoleone Bonaparte e Gioacchino Murat la struttura il 10 novembre 1811 venne abbandonata dai frati i quali vi fecero ritorno nel 1854. Il convento fu definitivamente chiuso nel 1915 per mancanza di novizi e tra il 1917 e il 1918 venne usato come luogo di prigionia per i soldati austriaci e tedeschi. (Foto Francesco Propato)
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