Questo cofanetto è una raccolta, in tre volumi, dei disegni, progetti, ambientazioni e in generale dei “Settei” e delle più belle illustrazioni delle principali quattro serie anime eroiche che hanno dominato l'era della "SF anni '70" di Tatsunoko Pro. Tutti i materiali sono provenienti dagli archivi della stessa casa di produzione giapponese.Un’opera inestimabile per i fan delle serie anime “Tecno Ninja Gatchaman”, “Casshan il Ragazzo Androide”, “Hurricane Polimar”, “Tekkaman il Cavaliere dello Spazio”. I tre volumi contengono oltre 500 disegni originali.Sono anche presenti interviste al personale coinvolto nelle produzioni animate dell'epoca.
TATSUNOKO HEROES ARCHIVE (70's SF) 1-2-3
Dimensioni del libro (21cm di base x 28 di altezza)
tre volumi da 110 pagine carta patinato
Il nostro direttore Adriano Forgione approfondisce i temi relativi alla nuova identificazione di un corridoio nella Grande Piramide, mentre per Obiettivo Enigma presenta un misterioso e poco conosciuto glifo presente all’ingresso del monumento di Giza • Claudio Tsuyoshi Suenaga ha curato il Dossier sulle Piramidi in Giappone, sia quelle artificiali che le “Piramidi-Montagna” • Andrew Collins conclude la sua ricerca sull’origine degli angeli e della Cultura degli Anziani Irin • Ivan Fernandez ha viaggiato fino in Scozia per arrivare a Callanish presentandoci i suoi misteri • Per Il Logos Costanza Bondi affronta il simbolismo del serpente divoratore in chiave alchemica • Bibu Dev Misra ci parla dei Cicli del Mondo secondo gli Hopi e del Mondo Sotterraneo • Mike Plato conclude la disamina dell’Ellenismo come fenomeno sacro e culturale nato dall’incontro di mondi differenti mentre ne Il Vigilante critica il libro “Un Corso in Miracoli” • Valentina Ferranti e Martino Nicoletti in Simbolica criticano la modernità rea di aver annullato la viriilità sacra e la figura del guerriero spirituale.
Di Adriano Forgione (Editore)
SOMMARIO
5 • La parola all’editore
6 • Speciale Leiji Matsumoto
6 - Rotta verso il mare di stelle
13 - Un Maestro più luminoso che mai
16 - Intervista
26 - Citazioni
28 • Fame da otaku
30 • Il primo manga di Creamy 2A parte
38 • Lupin III - La prima serie
45 • Abbonamenti
46• Guerre fra galassie
53 • Il disco di Guerre fra galassie
56 • Cel - Gli acetati dei sogni
66 • Intervista a Eiko Kadono
72 • Gundam - Universi alternativi
78 • La mia vita in Giappone
Abbiamo ricevuto molti attestati di apprezzamento per la nuova linea editoriale di Nippon Shock Magazine. Il numero sul sensei Leiji Matsumoto ha generato una vera e propria onda positiva che è proseguita al ROMICS appena conclusosi, dove abbiamo ideato e partecipato come ospiti a un panel dedicato al sensei in compagnia del Maestro Vince Tempera, Gianni Giuliano (la voce di Harlock) e con amici esperti come Germano Massenzio, Francesco Nicodemo presidente dell’Associazione Culturale Leiji Matsumoto, Alessandro Falciatore di Anime Click, Mirko Fabbreschi dei Raggi Fotonici, e ancora Emanuele Massetti, Arina Kotova e Sonia San in veste di cosplayer. Grazie ai tantissimi intervenuti ad ascoltarci (basta guardare la foto) e a coloro che sono venuti allo stand che ci hanno mostrato vicinanza, sostegno e apprezzamento anche per questo cambio di rotta. Mentre attendiamo i dati dalla distribuzione abbiamo voluto continuare sulla strada intrapresa consapevoli di aver preso quella giusta. Aprile è il mese che sancisce il 45° anniversario del superobot che ha dato inizio a tutto: Goldrake. Pertanto abbiamo voluto celebrarlo nel modo corretto. Cosa scrivere su un personaggio che da 45 anni e oltre fa parlare di sé? Come affrontare una celebrazione presentando qualcosa di nuovo e allo stesso tempo interessante su una serie su cui è stato detto tutto e il contrario di tutto? In realtà, durante la stesura delle idee ci siamo resi conto che questo mondo è talmente grande che c’è sempre qualcosa da dire che non sia stato detto. Avremmo potuto far parlare Nagai ma più organizzavamo i contributi più ci rendevamo conto che Goldrake-Grendizer era da trattare come un’opera d’arte lasciando la parola a un insieme di contributi che ne disegnassero il valore per chi ha vissuto in prima persona l’esperienza generata dalla sua “apparizione”. Per questo abbiamo coinvolto due esperti di assoluto valore, Pellitteri e Nicora, affinché disegnassero l’impatto globale, sia sociologico che sul mondo del giocattolo, che solo chi ha vissuto quel momento può ricordare correttamente, e lo hanno fatto in modo splendido. Quindi abbiamo voluto pubblicare un contributo diverso. Nel 1980 lo scrittore e padagogista Gianni Rodari prese le difese di Goldrake paragonando le sue gesta al mito antico di Ercole e giudicando la favola tecnologica moderna che questi rappresentava in rapporto al mito eterno. Fu il primo a capire e comunicare questo valore assoluto. Goldrake rappresentava una narrazione allegorica in grado di offrire al bambino o all’adolescente un campo psichico e mentale verso cui applicare le sue proiezioni di bene e male, giustizia e ingiustizia, al fine di alimentare una scintilla di conoscenza che sarebbe accresciuta nel tempo formandolo come uomo. Pertanto abbiamo voluto coinvolgere un esperto di miti e di simbolismo esoterico, Mike Plato, per dare voce a quell’aspetto che Rodari per primo comprese e che non era stato mai sviscerato del tutto sino ad ora. Completano il Dossier Goldrake alcune mie curiosità che faranno piacere al lettore, un articolo di Fausto Avaro sul modellino che ha rinvigorito la passione del collezionismo robotico di noi della generazione Goldrake e un pezzo del nostro chef di fiducia Ojisan (cui va, insieme a Chiara Zoli, il mio grazie per l’assistenza in corso di lavorazione del dossier) che celebra il primo cibo giapponese visto in un anime. Speriamo che quanto abbiamo deciso di pubblicare vi sia gradito. Ovviamente vi segnalo anche il Dossier di grande valore su Occhi di Gatto, curato da Germano Massenzio e Fabio Cassella ed ecco perché il numero che avete tra le mani ha due copertine. Non solo, ma anche tanta qualità. Aspettiamo come sempre i vostri commenti a nipponshock@gmail.com.
Alla prossima e continuate a coltivare i vostri sogni perché i sogni non muoiono mai!
Di Adriano Forgione (Editore)
SOMMARIO
5 • La parola all’editore
6 • Speciale Goldrake
6 - Folgorati dal tuono spaziale
14 - La polemica che venne da Fleed
20 - I giocattoli spaziali di Goldrake
26 - Il modello che ha riacceso la passione
29 - La Genesi Ufologica di Goldrake
30 - La Nascita del Nome “Goldrake”
31 - Una lettura esoterica
34 • Fame da otaku
36 • Lupin III - La prima serie - 2A parte
44 • Megaloman
51 • Abbonamenti
52 • Dossier Occhi di Gatto
66 • Cel - Gli acetati dei sogni
74 • La mia vita in Giappone
78 • Miriam dei Teschi
Manga. Una parola che racchiude un universo grafico e narrativo fatto di emozioni, avventure, azione, sentimenti, vita quotidiana, occhioni, linee cinetiche e molto altro ancora. In questo volume troverete, in ordine alfabetico, le serie, gli autori, i generi, i termini tecnici, le parole chiave, le curiosità del fumetto giapponese. Una guida per orientarsi tra una miriade di personaggi e suggestioni, intraprendendo un viaggio entusiasmante per scoprire una cultura fumettistica che, da diversi anni a questa parte, sta appassionando il mondo intero
L’AUTORE
Davide Castellazzi è nato a Milano, ma vive sulle colline parmensi e passa buona parte del suo tempo nella Tokyo reale e in quella virtuale, in cui si immerge grazie alla lettura di innumerevoli manga. Da sempre appassionato di fumetti, dagli anni Novanta se ne occupa a livello professionale, prima come articolista poi come consulente editoriale, direttore di riviste, "progettista" di collane e linee editoriali. Ha al suo attivo migliaia di articoli e diversi libri sull'argomento. Ha collaborato con le principali case editrici italiane, tra cui Granata Press, Planet Manga, Walt Disney, DeAgostini, If Edizioni. Attualmente dirige la rivista Nippon Shock Magazine, dedicata all’immaginario giapponese, e cura una linea di fumetti asiatici (giapponesi, taiwanesi, vietnamiti).
Dizionario Manga
il fumetto Giapponese dalla A alla Z
Dimensioni del libro (17cm di base x 25 di altezza)
Pag. 423
Personalmente non ho nessun gunpla in casa. Apprezzo il mechanical design di molte delle unità che si vedono nelle varie opere animate, ma da una serie di Gundam – o meglio, da una qualsiasi serie di fantascienza – cerco e ho sempre cercato, in primis, una bella storia e dei bei personaggi. Chi se ne frega dei mobile suit. Sono innamorato di Gundam perché amo il Cinema, la Politica, la Storia e la Filosofia, tutti ingredienti che Tomino nelle sue opere ha proposto amalgamati con grande originalità e autorialità. E amo Star Wars, da cui Gundam attinge per l’azione spaziale nei combattimenti. Dal mio amore per Gundam è nato questo libro, che parla della saga da un punto di vista squisitamente narrativo.
Yoshiyuki Tomino & Gundam si rivolge esclusivamente ai fan degli anime che, come me, vogliono conoscere tutto ma proprio tutto della mitologia gundamica, della continuity, dei personaggi, e di come tutto il materiale collaterale extra-animato espanda e arricchisca le storie che si vedono su schermo.
In modo simile a Guida ai super e real robot, ho scritto il libro provando a rispondere alla più classica delle domande: «Se io fossi il lettore, cosa vorrei trovare nel libro definitivo di Gundam?». La mia risposta è stata: per ogni opera, una dettagliata sinossi della trama che tenga conto di tutti gli approfondimenti integrativi aggiornati alla più recente continuity; la storia della sua produzione; un’analisi il più dettagliata possibile dei contenuti, e per finire, il riassunto di tutte le opere collaterali extra-anime – uscite in contemporanea con la trasmissione originale, oppure scritte dai membri degli staff ufficiali – che approfondiscono le vicende. Come extra, alcune gustose chicche semisconosciute ai fan e tonnellate, tonnellate di dietro le quinte, curiosità e aneddoti pressoché ignoti ai fan occidentali, ricavati dalla traduzione di materiale in lingua originale. Per tutti questi motivi auspico che i volumi di Yoshiyuki Tomino & Gundam saranno salutati dagli appassionati di Gundam come testi fondamentali da custodire gelosamente nella propria libreria. (Dall’introduzione)
L’AUTORE
Jacopo Mistè nasce il 15 aprile 1987 a Camposampiero e vive attualmente a Pove del Grappa. Si laurea nel 2012 in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università degli Studi di Padova con una tesi sui talebani afghani. È operaio, musicista e scrittore. Dal 2008 al 2017 ha gestito insieme a Simone Corà il blog Anime Asteroid, consacrato a recensioni di titoli di animazione nipponica. Nel 2018 esce con Odoya il suo suo primo libro, Guida ai super e real robot – L'animazione robotica giapponese dal 1980 al 1999, di cui è prevista un'edizione aggiornata ed estesa nel 2023. Nel 2019 scrive sul dodicesimo volume di Manga Academica (Società Editrice La Torre). A partire dal 2023 comincia la sua collaborazione con XPublishing per cui scrive articoli per Nippon Shock Magazine e pubblica il primo volume di quella che
Yoshiyuki Tomini e Gundam
il grande affresco animato dello Universal Centuri vol.1
Dimensioni del libro (17cm di base x 25 di altezza)
Pag. 368
Copertina con bandelle
EDITORIALI
Come avrete notato, alcuni di voi lo hanno già letto sui social, Davide Castellazzi non è più il direttore editoriale di Nippon Shock Magazine. Ringraziamo comunque il precedente direttore per l’impegno profuso e la professionalità dimostrata nel lancio di questa nostra iniziativa. Ne siamo profondamente dispiaciuti, in quanto Castellazzi ha, insieme alla squadra di Nippon Shock Edizioni, creato davvero un gioiellino, che però il mercato non ha pienamente compreso. Troppo pochi hanno apprezzato il formato “flip magazine” con la sezione manga e troppo pochi hanno apprezzato il target stesso della rivista dedicato principalmente ai manga contemporanei e meno conosciuti. Accade nella vita che le cose non vadano come si spera e che una squadra nata per ottenere dei risultati non riesca a farlo in toto. Pertanto abbiamo dovuto apportare degli aggiustamenti. Nippon Shock Magazine lo fa in un formato leggermente cambiato: allestimento spillato, la migliore soluzione per una rivista che da questo mese sarà costituita da 80 pagine a colori. Vogliamo dare maggior spazio agli editoriali e agli approfondimenti guardando anche alle produzioni manga e anime che hanno fatto la storia della cultura pop nel nostro Paese. Meno pagine, quindi ma più spazio all’informazione. Pertanto questa uscita di Febbraio presenta le ultime pagine dedicate ai manga, con le tavole conclusive della storia di Stefano Tamiazzo, “Niente Succede per Caso”, che sem- bra adattarsi a questi nuovi cambiamenti. Dal numero di Marzo la rivista sarà un magazine di approfondimento più arioso con nuove rubriche ma senza pagine manga. Non più una rivista dedicata “principalmente ai manga”, quindi, ma che darà spazio anche agli anime classici, tokusatsusentai, restrospettive, e quant’altro ha sempre caratterizzato la Nippon Shock Edizioni che, dalla sua fondazione, è aperta alle produzioni classiche, amate da chi la dirige. Pertanto questo numero di febbraio è affidato alla cura del sottoscritto che vuole traghettarla per affidarla alle mani sapienti di chi potrà prendersene cura come già fatto dal direttore precedente. La grafica resta la stessa, in quanto Marco Guerra, che la confeziona ogni mese dal primo numero, resta saldamente al suo posto. Così come i collaboratori che hanno scritto sinora continueranno a farlo, accompagnati da nuove firme di esperti del settore per nuovi temi e nuove rubriche. Restate con noi e non ve ne pentirete. Non dimenticate di seguirci anche su Twitch (www.twitch.tv/nipponshocktv) magari dando un’occhiata alla splendida diretta su Goldrake del 31 gennaio scorso. Fateci sapere cosa pensate della New Nippon Shock Magazine e se avete idee su articoli scriveteci alla mail: nipponshock@gmail.com
Di Adriano Forgione (Editore)
SOMMARIO
05 • La parola all’editore
06 • Lupin Zero!
12 • One Piece
18 • Battle Hawk
24 • La mia vita in Giappone
28 • Intervista a Yuki Hijiri
36 • Fame da otaku
38 • Il primo manga di Creamy
46 • Intervista a Masami Suda
54 • Il lato manga del wrestling
59 • Recensioni
60 • Niente succede per caso di Stefano Tamiazzo
ATTENZIONE!
A pag. 59 ribalta la rivista per immergerti nella SEZIONE MANGA!
EDITORIALI
Cominciamo con delle scuse. Lo scorso numero ha visto una riduzione di pagine, attuata in corsa e senza neanche il tempo di avvisare i lettori. Purtroppo i costi della carta, di cui ormai tutti i lettori di manga (e non solo) sono consapevoli, ci ha obbligati a tagliare delle pagine per non ritoccare il prezzo di copertina. Qualcuno mi ha già chiesto se in futuro il numero di pagine della rivista tornerà a crescere. L’unica risposta che posso dare è: speriamo. Dipenderà dal già succitato costo della carta e dall’andamento delle vendite. In ogni caso, sia col numero 4 che con questo numero 5, ritengo che siamo riusciti a mettere insieme un buon numero di servizi e di manga, in grado di incuriosire e divertire. E tra i grandi protagonisti di questo numero ci sono i nostri amati “robottoni”! Claudio Iemmola firma la copertina con uno straordinario Danguard. Claudio è uno specialista di robot, bellissimo il suo fumetto “Robotics” che vi invito a cercare e leggere anche se uscito qualche anno fa. Nel futuro prossimo speriamo di poter nuovamente ospitare le sue immagini sulle nostre pagine. Il Danguard di Claudio introduce un pezzo sugli Shogun Warriors, poco noti in Italia. Poi c’è Gundam, nel primo di una serie di articoli che dedicheremo a questo famosissimo brand robotico/fantascientifico. Come scritto in passato, sulle pagine di Nippon Shock Magazine puntiamo maggiormente sulle produzioni del presente e del futuro, ma questo non vuol dire che il nostro cuore non batta forte anche per gli idoli del passato. Nel nostro continuum spaziotemporale c’è posto per tutti, soprattutto se ci incantano e ci affascinano. Buona lettura.
nsm@xpublishing.it.
Di Davide Castellazzi (Direttore Editoriale)
Non è facile per me scrivere quest’editoriale essendo celebrativo di Ichiro Mizuki morto il 6 dicembre scorso a causa di un cancro ai polmoni. Aveva 74 anni. Il più noto cantante di sigle di anime, insieme all’altro mostro sacro Isao Sasaki, aveva rivelato a luglio scorso che gli era stato diagnosticato un cancro ai polmoni con metastasi ai linfonodi e al cervello, in seguito alla paralisi parziale delle corde vocali avvenuta nell’aprile 2021. A giugno era stato operato ricevendo una terapia conservativa per la voce e le funzioni motorie. Nonostante ciò aveva continuato ad apparire in pubblico tenendo la sua ultima esibizione dal vivo il 27 novembre, solo 9 giorni prima di lasciarci. Mizuki era chiamato anche “Anikin”, cioè “Re degli Anime”, più precisamente delle sigle degli anime. Tra lui e Sasaki si sono divisi un buon 70% di tutti le produzioni musicali degli anime classici tra anni’70 e ’80, comprese image songs e tributi oltre che Sentai e Tokusatsu. Debuttò come cantante nel 1968 in una carriera che ha attraversato oltre cinque decenni. Nel 1972 prima di Mazinga Z cantò la sigla della prima serie robotica a colori, Astroganga. Ho diversi ricordi legati a lui e alla sua voce. Avevo imparato a conoscerne il nome e la timbrica vocale già tredicenne, nel 1979 grazie alle image songs inserite nei film di montaggio gli “UFO Robot vs Invasori Spaziali” e “Goldrake vs Mazinga”. La scena in cui un Mazinga Zeta quasi rottame, così ridotto dall’apparizione delle Armate dell’Impero delle Tenebre, stringe la mano al suo salvatore Grande Mazinga, oltre ai superbi disegni e dialoghi, è rimasta nella mia memoria come una delle più emozionanti in assoluto del panorama anime classico grazie alla “Gureto Majinga no Ballad”, scritta da M. Watanabe, introdotta da un’armonica a bocca
Di Adriano Forgione (Editore)
SOMMARIO
• La parola all’editore
• Sulla scrivania del Direttore
• Kamen Rider
• Intervista a Ippei Kuri
• La mia vita in Giappone
• Lupin/Cat’s Eye
• Shogun Warriors
• Intervista Oliver Kiyoshi Ono
• Storia dei manga
• Crossbone Gundam
• Il viaggio
• Recensioni
ATTENZIONE!
A pag. 50 ribalta la rivista per immergerti nella SEZIONE MANGA!
EDITORIALE Davide CastellazziIn internet leggo una critica a Nippon Shock Magazine che viene indicata come rivista “poco organica”, probabilmente nel senso che non ha un’impostazione rigida, un nucleo centrale dedicato a un unico argomento o a un unico aspetto del mondo dei manga e degli anime (al contrario di altre pubblicazioni, filonipponiche e non). Premesso che ognuno ha diritto alla propria opinione e ai propri gusti, ritengo che questo non sia un difetto, al contrario un pregio, frutto di una precisa scelta editoriale. Obiettivo di Nippon ShockMagazine è fornire uno spaccato a tutto campo dell’immaginario visivo giapponese, dai mangaagli anime, dalla fotografia all’illustrazione, dalla televisione alla daily life. Siamo dei curiosi che amano scoprire nuovi autori e nuovi modi di esprimersi, che preferiscono avventurarsi su sentieri poco battuti per imbattersi in luoghi mai visti. Per questo i nostri articoli guardano molto al presente e al futuro, concentrandosi principalmente su manga appena arrivati in Italia o addirittura inediti, presentando autori poco noti, serie innovative, immagini originali. Ciò non significa che non ci piacciano le vecchie serie, a cui infatti dedichiamo sempre dello spazio, ma sulle glorie del passato si è già detto molto e moltissimo si può trovare in rete senza grandi sforzi. Meglio, allora, dedicarsi a ciò che altri ignorano, fornendo qualcosa di nuovo e intrigante. La nostra speranza è chein ogni numero possiate trovare qualcosa che vi faccia esclamare “accidenti, che bello, questo non lo conoscevo!” Siamo esploratori dell’immaginario, amiamo i pranzi con molte portate, non ci spaventano le novità, al contrario le bramiamo. Se è anche il vostro spirito, avete acquistato la rivista giusta..
Buona lettura
nsm@xpublishing.it.
Di Davide Castellazzi (Direttore Editoriale)
Quando ero ragazzino, uno dei nomi che maggioremente era rimasto impresso nella mia immaginazione era quello di Ippei Kuri (al secolo Toyoharu Yoshida), co-fondatore della Tatsunoko Pro insieme ai due fratelli, Tatsuo e Kenji. Il motivo è presto detto; le serie della Tatsunoko erano tra le più riproposte dalle tv private dell’epoca e il suo nome ricorreva di continuo nelle sigle degli anime di quella casa di produzione. Oltretutto Tekkaman il Cavaliere dello Spazio e Kyashan il Ragazzo Androide, serie cult di questa leggendaria casa di produzione, nata dalla passione di questi tre fratelli nell’ottobre 1962, erano tra le mie serie preferite e questo aveva facilitato la memorizzazione di quel nome rimasto sempre vivo nella mia mente nel corso degli anni. Non avrei mai creduto, se me lo avessero detto all’epoca, che proprio Ippei Kuri sarebbe stato il sensei con cui avrei avuto maggiormente a che fare professionalmente in età adulta. Le divinità del fato giocano sempre strani scherzi e incrociano i destini degli uomini a piacimento, eppure a volte riescono a creare poesie e realizzare quelli che nelle mente di un fanciullo erano solo straordinari sogni. Eppure oggi, da appassionato ed editore, questo straordinario maestro, che ha raggiunto la veneranda età di 83 anni (è nato a Gennaio del 1940) portati benissimo, è il fiore all’occhiello delle pubblicazioni della Nippon Shock Edizioni. Infatti, quest’anno, che rappresenta il 60° anniversario della Tatsunoko, la casa di animazione da lui fondata, la Genkosha e la stessa Tatsunoko ci hanno concesso l’onore di pubblicare la loro opera “Tatsunoko Heroes Archive vol. 1-2-3”, un cofanetto in tre volumi dedicato agli eroi classici Tekkaman, Gatchaman, Kyashan e Polimar. Una raccolta completa di settei e illustrazioni, in parte uscite per la prima volta dagli archivi della casa di produzione giapponese, pubblicato da Nippon Shock con il marchio ufficiale Tatsunoko 60° Anniversario. Il sensei, inoltre, ha volentieri autografato e timbrato per il pubblico italiano una versione limitata di questo cofanetto, in sole 70 copie per altrettanti fortunati appassionati, solo ed esclusivamente italiani e solo nella versione di Nippon Shock Edizioni. Da editore mi sento profondamente grato al sensei Kuri perché la sua visione e la sua mano hanno accompagnato la mia vita dal 1978 ad oggi senza sosta. A proposito, preparatevi, perché il maestro ci ha rilasciato una intervista esclusiva che sarà pubblicata nel prossimo numero di Nippon Shock Magazine. Anche questo fanno le divinità del Fato.
Di Adriano Forgione (Editore)
SOMMARIO
4 • La parola all’editore
5. • Sulla scrivania del Direttore
6 • I temibili oni
10 • Vampire italiane
16 • La mia vita in Giappone
20 • Lunga vita alla regina
24 • Perdersi e ritrovarsi a Tokyo
28 • Storia dei manga 4
32 • Pazza per i gatti
34 • Sketchbook Tatsunoko
36 • Japanize me
40 • Il vero Giappone
42 • Bacio Giapponese!
46• Recensioni
ATTENZIONE!
A pag. 50 ribalta la rivista per immergerti nella SEZIONE MANGA!
EDITORIALE
Se ricordate, il mese scorso vi raccontavo che la mia scrivania era affollata di manga, molti dei quali ancora da leggere, grazie a una produzione italiana abbondantissima, come mai prima d’ora. Questo mese la stessa cosa accade con i libri, sia saggi che romanzi. Il Giappone e la sua cultura sono di moda (nel senso migliore della definizione), quindi anche l’editoria non fumettistica gli sta dedicando grandi attenzioni .
Se vi recate in una qualsiasi libreria, noterete che i romanzi di autori giapponesi si sono guadagnati ampi spazi, pubblicati da moltissimi editori differenti. Qualche mese fa il quotidiano Corriere della Sera ha inaugurato una collana settimanale, dal titolo Giappone - storia cultura stile di vita, che raccoglie saggi di ogni tipo, spaziando dai reportage di viaggio alla cucina, dai samurai alla filosofia. Una sorta di “enciclopedia” del Sol Levante che consente di ottenere a un ottimo prezzo di copertina interessanti volumi. La casa editrice Rizzoli, invece, sta pubblicando nelle librerie una collana, dal titolo Kimochi (in giapponese “sensazione”, “atmosfera”, “stato d’animo”), dedicata alla narrativa giapponese contemporanea. Si tratta, per quanto visto finora, di romanzi immersi in atmosfere e ambientazioni nipponiche, dal forte impatto emotivo, per certi versi diretti a un pubblico più femminile che maschile (ma non temete, possono piacere anche ai maschietti).
Credo che non ci fermeremo qui e che altre iniziative stiano ribollendo nella mentedi curatori editoriali ed editori. Il Giappone ha ancora molto da dire e noi occidentali ancora molto da capire. L’unica controindicazione è, come dicevo all’inizio, che la mia scrivania è piena di volumi, molti di più di quanti io possa leggere. Nippon Shock Magazine si occupa principalmente di manga e di immagini, ma come ben sapete non disdegna altri aspetti della variegata cultura nipponica, quindi questo mese abbiamo deciso di dedicare lo spazio recensioni ai romanzi. Ovviamente sperando (ma ne siamo convinti) di farvi cosa gradita.
Buona lettura
nsm@xpublishing.it.
Di Davide Castellazzi (Direttore Editoriale)
Pochi giorni fa è stata comunicata la morte del lottatore giapponese, già leggenda sportiva internazionale, Antonio Inoki, all’età di 79 anni. Non era nato col nome “Antonio”, pseudonimo scelto da lottatore. Il suo vero nome era Kanji, Kanji Inoki. Non è mia intenzione scrivere una biografia postuma del personaggio, né un coccodrillo che ne pianga la scomparsa. Piuttosto, in linea con questa rivista, sottolineare quanto quest’uomo abbia rappresentato la vera essenza di quella linea rossa che unisce manga, anime, vita reale, sport improbabili e il “campo mentale” degli appassionati. Posso parlarne in quanto la sua prima apparizione televisiva italiana avvenne che ero già grandicello, nel 1982 , come comprimario di lusso della serie Tiger Mask (in Italia “L’Uomo Tigre”, che lo scorso 2 ottobre ha compiuto 53 anni dalla prima messa in onda giapponese) tratta dal manga di Ikki Kajiwara. Pertanto ricordo bene le emozioni e le sensazioni che mi pervasero quando capii la linea rossa che univa realtà e fantasia. Fu Tony Fusaro, che, grazie al successo che la prima ondata di anime ebbe in Italia, iniziata con Goldrake, a decidere, con la ITB, di acquisire i diritti di alcuni match della New Japan Pro-Wrestling e portare sugli schermi delle innumerevoli TV private di quel periodo, il “Catch” giapponese, sport di lotta che in Giappone, in quegli anni, stava conoscendo un vero boom (proprio grazie a Inoki, che nel 1972 aveva fondato la New Japan Pro-Wrestling). La sorpresa di vedere Antonio Inoki in carne ed ossa, lottare contro giganti (Hulk Hogan, André the Giant, ma chi può dimenticare Stan Hansen, Abdullah The Butcher, Adrian Adonis, e i giapponesi Tatsumi Fujinami, suo comprimario sul ring, Ricky Choshu, Kengo Kimura, Akira Maeda etc) fu davvero grande per il sottoscritto. Inoki esisteva davvero e assomigliava realmente alla sua controparte animata nell’Uomo Tigre (esattamente come Baba il Gigante che, però, aveva cambiato federazione quando il Catch arrivò da noi e non lo vedemmo mai lottare). Per la prima volta davanti ai miei occhi un’amata fantasia diveniva realtà, come sarebbe accaduto per Tiger Mask, ma in modo differente e opposto. Se quest’ultimo passava da personaggio fantasioso di manga e anime alla realtà, impersonato da colui che divenne poi, come Inoki, una leggenda, Satoru Sayama (ispiratosi però a Tiger Mask Nisei, la seconda serie), Inoki dalla realtà di affermato campione di Wrestling venne inserito nei mondi fantastici di manga e anime. Ma noi ragazzini italiani, che non potevamo conoscere il percorso sportivo precedente che, dal 1960, lo aveva portato ad essere già una leggenda vivente, osservavamo davvero una leggenda diventare reale, non per meriti sportivi, ma per la sua appartenenza a quel mondo animato e fantastico che vivevamo tutti i giorni davanti alla Tv e nei nostri sogni. Si tratta forse dell’unico caso in cui il cuore di un “otaku” ha battuto forte per un comprimario di un anime sportivo, proprio grazie a quel salto che Inoki fece oltre la “quinta parete”, entrando così nella vita reale e nel cuore di tutti noi.
Di Adriano Forgione (Editore)
SOMMARIO
4 • La parola all’editore
5. • Sulla scrivania del Direttore
6. • Spie di famiglia
10 • Un italiano in Giappone
16 • La mia vita in Giappone 3
20 • Tokyo by night
24 • Manga di ogni tipo
28 • Vita da mangaka
34 • Il viaggio nello spazio
38 • Berserk e l’Italia
42 • Gon contro tutti
46 • L’illustratore eclettico
48 • Una rivista storica
52 • Il fascino delle idol
56 • Il re dei cervi
58 • Bambini alla riscossa
64 • Recensioni
ATTENZIONE!
A pag. 67 ribalta la rivista per immergerti nella SEZIONE MANGA!
All'inizio del 1967, Bu Shimizu, caporedattore di Manga Story, stava lottando per introdurre un tipo di manga per giovani uomini mai visto prima. Con due nuovi giovani mangaka, Monkey Punch e Baron Yoshimoto prese corpo la leggenda di “Manga Action" spinta dal debutto di quella che sarebbe diventata l’icona Pop “Lupin III”. Il secondo volume della storia segreta del debutto di Sensei indimenticabili, nato da un accurato reportage biografico riproposto a fumetti e basato su testimonianze di prima mano. All’internop anche redazionali inediti. Imperdibile.
Koji Yoshimoto
Classe 1973. Nel 2011 ottiene un grande successo con il manga "Black Jack sōsaku hiwa - Tezuka Osamu no shigotoba kara" ("The Untold Story: How Tezuka Osamu created his "Black Jack"). Lavora per diverse case editrici, ad oggi ha all'attivo ben 12 serie a fumetti. Al momento è al lavoro al manga "Teigaku-sei otto no kozukai banzai - Getsugaku 21000 en no kinketsu life", basato sulle vicende personali e familiari, in cui racconta la vita di periferia con un budget limitato al mese.
EDITORIALE
Il primo numero di NIPPON SHOCK MAGAZINE è uscito in ritardo rispetto a quanto previsto. Sarebbe dovuto essere nelle edicole e fumetterie durante gli ultimi giorni di giugno, ma per ritardi burocratici vi è arrivato solo nella seconda metà di luglio. Per questo è rimasto in distribuzione fino a metà settembre, diventando di fatto bimestrale, ma in via eccezionale (mensili siamo e mensili resteremo). Il piccolo contrattempo, in fondo, è diventato un doppio beneficio. Primo, la permanenza in edicola per due mesi ci ha permesso di dare maggiore visibilità al primo numero e di superare alcuni degli inconvenienti che la distribuzione incontra in agosto, quando molte edicole chiudono per ferie. Secondo, abbiamo avuto modo di accogliere molti commenti dei lettori prima di andare in stampa col numero due. Commenti che ci hanno permesso di migliorare sotto alcuni aspetti: avete ragione, nel numero uno c’erano diversi refusi, ora dovremmo avere risolto il problema (ma qualche “errore di stUmpa” salta sempre fuori). Devo inoltre ringraziare tutti quelli che ci hanno comunicato il loro parere positivo, perfino il loro entusiasmo, per mail o in recensioni e videorecensioni su internet. I gradimenti sono stati infinitamente superiori alle critiche, che teniamo comunque in grande considerazione. Grazie ancora. Ma sto divagando. Questo editoriale si intitola “sulla scrivania del direttore”, quindi dovrei dirvi che cosa c’è sulla mia scrivania in questo momento. UN SACCO DI MANGA! Che banalità, risponderete voi. Sto cercando di dire che il numero di fumetti giapponesi pubblicati in Italia ogni mese è altissimo, merito di un successo ormai certificato da tutti (anche da coloro che in passato li osteggiavano), e devo ammettere che questa situazione mi fa piacere, ma mi mette anche un po’ in difficoltà. Le serie e gli autori di cui io e i collaboratori vorremmo parlare ogni mese sono tantissimi, ma lo spazio a nostra disposizione non è infinito. Sto riflettendo su quali soluzioni potremmo mettere in campo per scrivere di più titoli. Micro recensioni? Articoli “minestrone”? Elenchi con stellette? Classifiche? Ditemi la vostra. La mail a cui scrivere è sempre: nsm@xpublishing.it.
Di Davide Castellazzi (Direttore Editoriale)
Gli ultimi anni li ricorderemo per non essere stati un periodo propriamente felice. La generazione Goldrake ha testimoniato tristi lutti tra i protagonisti della creazione delle serie storiche e più amate degli anime anni Settanta e Ottanta. Purtroppo è l’amara e ineluttabile legge della vita. In molti hanno pianto per la scomparsa di importanti mangaka e animatori ma le mie lacrime sono uscite copiose alla morte dei due musicisti e compositori più importanti nel panorama degli anime classici e tokusatsu: Shunsuke Kikuchi (aprile 2021) e Michiaki Watanabe, in arte “Chumei” (giugno 2022). Classe 1925 Watanabe, 1931 Kikuchi, entrambi si specializzano nella composizione di colonne sonore e BGM di produzioni cinematografiche e televisive. Questa peculiarità fece sì che la loro figura artistica professionale venisse molto richiesta dalle case di produzione per anime, in particolare per la TOEI e la Tatsunoko, ma non solo. Diventeranno così, negli anni Settanta i compositori degli anime a firma di Go Nagai. Grazie al supporto della Columbia Orchestra, le loro fantastiche Opening ed Ending, trasmetteranno un’impronta inconfondibile di eroismo, per questo a volte riadattate anche per la versione italiana (Jeeg Robot, Ryu delle caverne e Mazinga Z per Watanabe, Starzinger per Kikuchi). Alcune BGM (il commento musicale) divengono addirittura leggendarie e riconoscibili ancora oggi dagli appassionati. Shunzuke Kikuchi e Michiaki Watanabe non sono, per noi italiani amanti di animazione giapponese, nomi qualsiasi. Abbiamo imparato a conoscerli già alla fine degli anni Settanta con l’arrivo di Goldrake. Fu di Kikuchi la composizione della splendida colonna sonora, rivoluzionaria per l’epoca in Italia, che fece da commento alle gesta del primo super robot guerriero sbarcato sui nostri schermi e del suo eroe impavido, l’alieno Duke Fleed. Così come Watanabe firmò il secondo successo mecha nagaiano in Italia, e oggi famoso forse più di Goldrake, Jeeg Robot d’Acciaio. Non erano ovviamente la loro prime composizioni, ma le nostre orecchie ascoltavano per la prima volta quelle sinfonie così cariche di pathos, ma anche di sacrificio e di eroismo, che trasparivano da una sperimentazione musicale che fondeva in modo sublime orchestre e suoni sinfonici a strumenti elettronici e melodie minimali spesso ripetute fino al parossismo. Quello stile così personale, molto differente tra i due, ma capace di stimolare le stesse emozioni, entrò così nel nostro quotidiano e nel nostro vissuto, e non abbiamo timore di dire che i successi di Goldrake, come quello di Jeeg, in Italia furono dovuti anche alle loro musiche, che andarono a comporre, con il resto, un quadro perfetto. Grazie all’arrivo nei primissimi anni Novanta delle produzioni in CD della Columbia Japan gli appassionati hanno potuto iniziare a riappropriarsi di questa straordinaria produzione musicale. Arigato Gozaimasu, per tutte le emozioni che mi avete regalato e che la vostra musica continuerà a mantenere vive.
Di Adriano Forgione (Editore)
SOMMARIO
4 • La parola all’editore
5. • Sulla scrivania del Direttore
6. • Sakamoto Days
12 • Ultraman made in Italy
18 • La mia vita in Giappone
22 • Un piatto appetitoso
26 • Una katana contro i demoni
30 • Vampire in the Garden
32 • I pionieri dei manga
36 • Il mare nei titoli di coda
40 • Pazza per i colori
44 • Occhi giganti che sanno parlare
48 • Il parco di Ueno
52 • Non solo Boys Love
56 • La misteriosa Somemachi
58 • Dischi rotanti
64 • Recensioni
ATTENZIONE!
A pag. 67 ribalta la rivista per immergerti nella SEZIONE MANGA!
Nella Kyoto dell'epoca Genroku si scatena la battaglia mortale tra i demoni e il formidabile ronin Kenshiro Tsubanari, nelle cui vene scorre il sangue di un altro mondo!
Un affascinante racconto intriso di azione, eroismo e mistero disegnato da un grande maestro del manga e dell'animazione giapponese e sceneggiato da una leggenda degli anime classici degli anni '70-'80.
Ippei Kuri è uno dei maestri dell’animazione giapponese, co-fondatore con l’ormai scomparso fratello Tatsuo Yoshida, della TATSUNOKO Pro. e creatore di decine di personaggi che hanno fatto la storia degli anime (Tekkaman, Kyashan, Polymar, Gatchaman, Ape Magà, Judo Boy, etc.). TSUBANARI KENSHIRO, stando a quanto afferma Kuri, è la sua ultima opera in senso assoluto, non avendo intenzione di impegnarsi in altri manga per il futuro, data la sua venerabile età; un fumetto che ha impiegato otto anni per essere concluso. Se i disegni sono tutti a opera del Sensei Kuri, a lui si affianca un altro maestro alla sceneggiatura: AKIYOSHI SAKAI, molto attivo tra gli anni ’70 e ’80, autore di una innumerevole serie di sceneggiature di famosissimi anime (Tatsunoko, Baldios, Golion e Daikengo tra i tanti).
Kenshiro Tsubanari
e la Spada Squartademoni
Dimensioni del libro (21cm di base x 29,5 di altezza)
Pag. 334
Copertina con bandelle
EDITORIALE
Che cosa si può trovare sulla scrivania del direttore di un magazine come quello che stringete tra le mani? Un sacco di cose… Pupazzini, soldatini, agendine, fogli di carta e penne (sì, le uso ancora nonostante il computer, i primi appunti mi piace prenderli a mano), fumetti e libri (perlopiù ancora da leggere) e bozze di tanti progetti. Questo mese soprattutto le prove di impaginato di un mio nuovo libro, il DIZIONARIO MANGA, a breve in distribuzione sempre con marchio Nippon Shock. Lavorare in editoria e, soprattutto, creare e gestire una rivista è un lavoro che richiede grande curiosità e la capacità di divertirsi nello scoprire continuamente serie, immagini, gadget che solletichino l’interesse, prima il mio poi quello dei miei lettori. Per questo dirigo questa rivista, perché ancora oggi, dopo tanti anni di frequentazione del Giappone e del mondo dei manga, continuo a imbattermi in fumetti, mangaka, fotografi, anime, che accendono quella scintilla di meraviglia che è l’essenza stessa di questo lavoro. E questo è un buon anno per lanciare un nuovo magazine dedicato a questo argomento: il Giappone è di moda, i manga vanno fortissimo e tre personaggi della narrativa per immagini compiono gli anni. Atom (o Astro Boy) celebra i 70 anni, mentre Lady Oscar spegne 50 candeline, Nausica invece ne fa 40. Speriamo che questi tre numi tutelari ci portino fortuna. In attesa dei vostri commenti (se volete scrivetemi qui: nsm@xpublishing.it) vi segnalo che state leggendo un flip magazine, ovvero una rivista leggibile da entrambi i lati: con senso di lettura occidentale troverete la sezione informativa, con senso di lettura giapponese i manga.
Buon proseguimento!
Un editoriale semiserio
Di Davide Castellazzi
SOMMARIO
04 • Sulla scrivania del Direttore
05 • La parola all’Editore
06 • L’invasione dei kaiju
12 • Linee semplici e colori tenui
18 • La mia vita in Giappone
22 • Le molte vite di Nana
28 • Jump, salaryman, jump!
32 • Bubble, azione e romanticismo
34 • I manga prima dei manga
40 • Robot giganti e fude pen
44 • I diritti di Darwin
50 • Amore & vino di zucca
54 • C’era una volta Monkey Punch
58 • Cuori nella pallavolo
64 • Recensioni
ATTENZIONE!
A pag. 67 ribalta la rivista per immergerti nella SEZIONE MANGA!
IL SECONDO VOLUME DELL’OPERA CHE NARRA L’ASCESA DI AUTORI COME MONKEY PUNCH (LUPIN III), GOSEKI KOJIMA E KAZUO KOIKE, YOSHITO USUI(CRAYON SHIN-CHAN), BARON YOSHIMOTO...
NUMEROSI ANEDDOTI ANCHE SU ICONE COME OSAMU TEZUKA. MANGA VINCITORE IN GIAPPONE DI TRE PREMI DI SETTORE COME MIGLIOR MANGA DELL’ANNO TRA IL 2018 E IL 2019.
All'inizio del 1967, Bu Shimizu, caporedattore di Manga Story, stava lottando per introdurre un tipo di manga per giovani uomini mai visto prima. Con due nuovi giovani mangaka, Monkey Punch e Baron Yoshimoto prese corpo la leggenda di “Manga Action" spinta dal debutto di quella che sarebbe diventata l’icona Pop “Lupin III”. Il secondo volume della storia segreta del debutto di Sensei indimenticabili, nato da un accurato reportage biografico riproposto a fumetti e basato su testimonianze di prima mano. All’internop anche redazionali inediti. Imperdibile.
Koji Yoshimoto
Classe 1973. Nel 2011 ottiene un grande successo con il manga "Black Jack sōsaku hiwa - Tezuka Osamu no shigotoba kara" ("The Untold Story: How Tezuka Osamu created his "Black Jack"). Lavora per diverse case editrici, ad oggi ha all'attivo ben 12 serie a fumetti. Al momento è al lavoro al manga "Teigaku-sei otto no kozukai banzai - Getsugaku 21000 en no kinketsu life", basato sulle vicende personali e familiari, in cui racconta la vita di periferia con un budget limitato al mese.
1965 quando i fumetti erano roba per bambini. In una piccola casa editrice, in un edificio di legno due piani, c'erano uomini che volevano dar vita ad un nuovo tipo di fumetto.
Il caporedattore di "Manga Story" Bunjin Shimizu, raccoglie dal cestino della carta straccia un volume autoprodotto. Il nome dell'autore è Kazuhiko Katō. il futuro Monkey Punch...
Da un'approfondita e meticolosa ricerca e dell'amore per i manga, ecco rivelate appassionanti vicende della rivista "Manga Action"!
Koji Yoshimoto
Classe 1973. Nel 2011 ottiene un grande successo con il manga "Black Jack sōsaku hiwa - Tezuka Osamu no shigotoba kara" ("The Untold Story: How Tezuka Osamu created his "Black Jack"). Lavora per diverse case editrici, ad oggi ha all'attivo ben 12 serie a fumetti. Al momento è al lavoro al manga "Teigaku-sei otto no kozukai banzai - Getsugaku 21000 en no kinketsu life", basato sulle vicende personali e familiari, in cui racconta la vita di periferia con un budget limitato al mese.
In questa opera Ryoichi Ikegami, maestro assoluto del manga, autore di personaggi e opere di grande fascino come “Crying Freeman” e “Sanctuary” condivide con i suoi ammiratori e appassionati, le sue tecniche di disegno, in un volume illustrato e a colori che rappresenta la sua eredità e la sua Bibbia stilistica. Il volume pubblicato in Giappone nel 2016 finalmente vede la luce anche in Italia in un’edizione identica all’originale, unica in lingua straniera al di fuori dei confini nipponici.
«Ho continuato per tutto questo tempo a fare i miei manga perché desideravo disegnare uomini affascinanti e meravigliose bellezze femminili.
Ad avermi insegnato tutto ciò sono state le opere dei maestri miei predecessori: l'azione che c’era nei manga del maestro Takao Saito, il modo di disporre gli sfondi del maestro Shigeru Mizuki, il modo del maestro Hiroshi Hirata di presentare un'opera storica. Per quanto riguarda i colori, ho preso spunto dallo stile del maestro Goseki Kojima, e ho anche imparato molto da un noto esponente del mondo dei fumetti americani, Neal Adams.
Tuttavia, la cosa più importante di tutte è dare vita a una propria originalità. Si può essere bravissimi a disegnare, ma un fumettista che non possiede un proprio mondo non riuscirà mai a sopravvivere.
Io andrò avanti a disegnare i miei splendidi uomini e le mie magnifiche donne e mi raccomando anche a voi di continuare a disegnare insieme a me».
(Dall’Introduzione del Maestro Ikegami
144 pag. a colori formato 18,5 X 20,5
In questa pubblicazione il sensei Hayama, rinomato animatore e character designer di fama mondiale, offre prova della sua grande abilità tecnica presentando, in 128 pagine di disegni originali, le sue tecniche di illustrazione attraverso la Fude-Pen, strumento che dona alle sue illustrazioni il caratteristico stile con cui è internazionalmente riconosciuto.
Il libro presenta personaggi classici dell’animazione giapponese (Mazinga, Goldrake, Jeeg, Devilman, Cavalieri dello Zodiaco, Gaiking etc), con una sezione iniziale dedicata a “Ken il Guerriero”, anime al quale il Maestro ha partecipato come direttore delle animazioni per la seconda serie.
Il Maestro stupisce i suoi fan con disegni di dimensione A4, cui ha affiancato didascalie che illustrano al lettore la sua esperienza di disegnatore e animatore associata ai suoi ricordi di gioventù su quel determinato personaggio, regalando chicche inedite agli appassionati e informazioni straordinarie, che insieme alle illustrazioni rendono questa una uscita imperdibile per tutti i manga e anime fans.
Nella pubblicazione fanno bella mostra anche illustrazioni dedicate a personaggi dei tokusatsu più classici, come Kamen Rider, Ultraman e Godzilla.
L'edizione italiana che la Nippon Shock Edizioni presenta per il mercato nostrano è la prima al di fuori del Giappone con stesso formato, foliazione ed impaginazione della controparte originale. L'albo è stato supervisionato dalla Genkosha e ha soddisfatto tutti i credits relativi ai personaggi illustrati dal Maestro
Junichi Hayama
Animatore e Character Designer
Nasce nel 1965 nella prefettura di Nagano. Al termine del liceo, entra a
lavorare alla Onion Production.
Nel 1984 debutta come intercalatore nella serie “Gu Gu Ganmo” (inedita
in Italia).
Nel 1985 si occupa della realizzazione dei disegni chiave nella serie “HaiStep Jun” (in Italia trasmesso con il titolo “Juny peperina inventatutto”).
Nel 1987, per la prima volta nella sua carriera, ricopre il ruolo di direttore
delle animazioni nella serie “Hokuto no Ken” (in Italia trasmesso con il titolo
“Ken il Guerriero”).
Nel 1989 debutta come character designer nella serie “Be-Bop Highschool”.
Tra il 1993 e il 2002 lavora come character designer e direttore delle
animazioni nella serie “Le bizzarre avventure di Jojo: Stardust Crusaders”.
Tra le sue collaborazioni più recenti spiccano titoli come Tiger Mask W,
Drifters e Golden Kamuy.