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EDITORIALI
Cominciamo con delle scuse. Lo scorso numero ha visto una riduzione di pagine, attuata in corsa e senza neanche il tempo di avvisare i lettori. Purtroppo i costi della carta, di cui ormai tutti i lettori di manga (e non solo) sono consapevoli, ci ha obbligati a tagliare delle pagine per non ritoccare il prezzo di copertina. Qualcuno mi ha già chiesto se in futuro il numero di pagine della rivista tornerà a crescere. L’unica risposta che posso dare è: speriamo. Dipenderà dal già succitato costo della carta e dall’andamento delle vendite. In ogni caso, sia col numero 4 che con questo numero 5, ritengo che siamo riusciti a mettere insieme un buon numero di servizi e di manga, in grado di incuriosire e divertire. E tra i grandi protagonisti di questo numero ci sono i nostri amati “robottoni”! Claudio Iemmola firma la copertina con uno straordinario Danguard. Claudio è uno specialista di robot, bellissimo il suo fumetto “Robotics” che vi invito a cercare e leggere anche se uscito qualche anno fa. Nel futuro prossimo speriamo di poter nuovamente ospitare le sue immagini sulle nostre pagine. Il Danguard di Claudio introduce un pezzo sugli Shogun Warriors, poco noti in Italia. Poi c’è Gundam, nel primo di una serie di articoli che dedicheremo a questo famosissimo brand robotico/fantascientifico. Come scritto in passato, sulle pagine di Nippon Shock Magazine puntiamo maggiormente sulle produzioni del presente e del futuro, ma questo non vuol dire che il nostro cuore non batta forte anche per gli idoli del passato. Nel nostro continuum spaziotemporale c’è posto per tutti, soprattutto se ci incantano e ci affascinano. Buona lettura.
nsm@xpublishing.it.
Di Davide Castellazzi (Direttore Editoriale)
Non è facile per me scrivere quest’editoriale essendo celebrativo di Ichiro Mizuki morto il 6 dicembre scorso a causa di un cancro ai polmoni. Aveva 74 anni. Il più noto cantante di sigle di anime, insieme all’altro mostro sacro Isao Sasaki, aveva rivelato a luglio scorso che gli era stato diagnosticato un cancro ai polmoni con metastasi ai linfonodi e al cervello, in seguito alla paralisi parziale delle corde vocali avvenuta nell’aprile 2021. A giugno era stato operato ricevendo una terapia conservativa per la voce e le funzioni motorie. Nonostante ciò aveva continuato ad apparire in pubblico tenendo la sua ultima esibizione dal vivo il 27 novembre, solo 9 giorni prima di lasciarci. Mizuki era chiamato anche “Anikin”, cioè “Re degli Anime”, più precisamente delle sigle degli anime. Tra lui e Sasaki si sono divisi un buon 70% di tutti le produzioni musicali degli anime classici tra anni’70 e ’80, comprese image songs e tributi oltre che Sentai e Tokusatsu. Debuttò come cantante nel 1968 in una carriera che ha attraversato oltre cinque decenni. Nel 1972 prima di Mazinga Z cantò la sigla della prima serie robotica a colori, Astroganga. Ho diversi ricordi legati a lui e alla sua voce. Avevo imparato a conoscerne il nome e la timbrica vocale già tredicenne, nel 1979 grazie alle image songs inserite nei film di montaggio gli “UFO Robot vs Invasori Spaziali” e “Goldrake vs Mazinga”. La scena in cui un Mazinga Zeta quasi rottame, così ridotto dall’apparizione delle Armate dell’Impero delle Tenebre, stringe la mano al suo salvatore Grande Mazinga, oltre ai superbi disegni e dialoghi, è rimasta nella mia memoria come una delle più emozionanti in assoluto del panorama anime classico grazie alla “Gureto Majinga no Ballad”, scritta da M. Watanabe, introdotta da un’armonica a bocca
Di Adriano Forgione (Editore)
SOMMARIO
• La parola all’editore
• Sulla scrivania del Direttore
• Kamen Rider
• Intervista a Ippei Kuri
• La mia vita in Giappone
• Lupin/Cat’s Eye
• Shogun Warriors
• Intervista Oliver Kiyoshi Ono
• Storia dei manga
• Crossbone Gundam
• Il viaggio
• Recensioni
ATTENZIONE!
A pag. 50 ribalta la rivista per immergerti nella SEZIONE MANGA!